Mio Nonno era un po la Selvaggia Lucarelli al maschile dei tempi che furono .
Non perdonava nessuno, ne aveva una per tutti e se non eri nelle sue grazie dovevi scappare.
Vedendo Blanco spaccare tutto avrebbe mandato mia nonna a portargli il fucile. E mia nonna con il rosario in mano avrebbe pregato tutti i santi del mondo.
Vedendo Gino Paoli fare riferimenti sessuali avrebbe mandato mia nonna a portargli le cartucce . E mia nonna con il rosario in mano avrebbe pregato anche i santi fuori dal mondo.
Vedendo il bacio tra Fedez e Rosa Chemical avrebbe caricato il fucile. E mia nonna con il rosario in mano avrebbe telefonato a Dio in persona senza pensare all’infarto che le sarebbe venuto all’arrivo della bolletta telefonica.
Ma Angelo Duro avrebbe calmato mio nonno. Perché mio nonno era proprio come lui. Parlava senza peli sulla lingua e mandava tutti a quel paese. E mia nonna avrebbe ringraziato dio per averle salvato il televisore che le permetteva di vedere Maichi Bongiorno e il telegiornale di Videollina.
Certo non siamo più ai tempi di mio nonno. La società si evolve. E tutte le evoluzioni passano attraverso i disagi, la contestazione e la messa in discussione di pilastri culturali sulla quale era fondata la generazione precedente.
Potremo discutere all’infinito, ma se un bacio gay ci scandalizza più di una bomba caduta su un teatro, se la reazione spropositata di un adolescente ci destabilizza più della corruzione di un parlamentare, allora forse è meglio che la società si evolva velocemente.
Rispetto per mio nonno, ma anche per la nuova generazione.
Le battaglie giovani-anziani ci sono sempre state, ma questa è la più feroce di tutte in quanto i social hanno accelerato il processo generazionale. E mentre nel 90 la distanza genitori figli era di una generazione, oggi la distanza è pari a quattro generazioni.
Ci vediamo in teatro prossimamente e chissà che non ci sarà mia nonno sul palco !