Il 2 Gennaio 2023 ho comunicato ufficialmente il mio addio agli spettacoli in piazza.
A più riprese mi sono avvicinato alla notizia cercando di spiegare che qualcosa di nuovo stava maturando.
Provo a spiegarvi i vari motivi entrando nei dettagli.
Sceneggiatori, drammaturghi, registi, attori, cantanti, ballerini, comici e tutte le figure impegnate alla creazione dello spettacolo dal vivo, lavorano perché lo spettatore possa vivere al meglio questa meravigliosa esperienza .
Lo spettatore andrebbe coccolato, viziato e messo in condizione di assistere in totale comodità .
Spesso però chi organizza uno spettacolo si limita a tutelare le attività essenziali sul palco, tralasciando le condizioni dello spettatore. Sedie scomode e insufficienti, sparse o distanti, pubblico disgregato, spettatori in piedi, distrazioni esterne sia visive che acustiche. E se lo spettatore non sta bene, l’artista in scena soffre!
Spesso l’artista è costretto ad accettare di convivere e combattere con certi disagi, ma arriva un momento in cui l’esperienza, la professionalità e la passione convergono in unica direzione : lo spettatore.
Servirebbe il buio, per concentrare l’attenzione visiva solo sul palco.
Servirebbe il silenzio assoluto per poter ascoltare senza interferenze.
Servirebbe una sedia comoda, per non soffrire fisicamente.
Nessuno dovrebbe stare in piedi o seduto in terra.
Lo spettacolo dovrebbe iniziare puntuale.
Ognuno dovrebbe avere il suo posto per non arrivare 3 ore prima.
Ogni minimo disagio per lo spettatore si ripercuote sul lavoro degli artisti che per maestria e professionalità riescono comunque a fare il loro lavoro, ma con l’amaro in bocca di non aver portato al massimo i motori dell’aereoplano che plana troppo basso rispetto alla quota di emozione massima.
La struttura dello spazio scenico e le condizioni della platea influenzano le modalità della comunicazione tra spettacolo e spettatore. Il luogo vero e proprio dove avviene la performance, concorre in maniera determinante alla riuscita dello spettacolo.
L’attore, il comico, il ballerino, il cantante o qualsiasi tipo di performer dal vivo ha il dovere di verificare prima dello spettacolo se lo spettatore sia messo in condizione di vivere la trans artistica senza scomodità e interferenze.
Lo spettatore ha il sacrosanto diritto di poter sentire i sospiri, di vedere gli sguardi, captare le espressioni e percepire gli stati d’animo .
L’attore è come un delfino, nel mare vola, ma nella palude sopravvive !
Ecco perché dopo una lunga nuotata nella palude il delfino cerca lo sbocco verso il mare.
Quando ci blocchiamo di fronte a una decisione importante non abbiamo chiaro il perché dell’azione e/o lo stesso non è abbastanza forte.
Motivo + Azione = Motivazione!
Appena il motivo è chiaro ed è abbastanza forte, la paura si trasforma in energia positiva e andiamo diritti nella direzione scelta.
Ma quando la paura è più forte della motivazione rischiamo l’immobilismo che è spesso accompagnato da ansie, malesseri e frustrazioni.
In questi casi serve il coraggio, la forza del cuore!
Nel lavoro le decisioni irrevocabili possono provocare un danno economico, ma un beneficio in salute psico-fisica. E la salute ha un costo elevato anche in termini economici e non sempre lo stimiamo con precisione.
Se le scelte hanno solo una motivazione economica, non saranno mai delle vere e proprie scelte.
Ma se trovi l’equilibrio giusto tra economia e salute, la scelta diventa più facile.
Potrebbe servire del tempo per fare i giusti calcoli, ma alla fine della fiera devi prendere una decisone definitiva.
L’unico errore è stare fermi !!!
MAI SPUTARE SUL PIATTO!
Andare avanti senza mai perdere di vista il passato e ringraziando sentitamente tutti coloro i quali hanno contribuito alla crescita è doveroso!
Ringrazio sentitamente tutti i Comitati, i Comuni, le Proloco e tutte le organizzazioni che in questi 10 anni mi hanno scelto e accolto nelle loro feste con calore e entusiasmo.
Ringrazio le migliaia di spettatori che mi hanno seguito e fatto sentire parte integrante della comunità sarda e ringrazio il cielo per avermi fatto vivere questa favola stupenda.
Ora, però, è arrivato il momento di mettere in scena lo spettacolo.
D’ora in poi mi assumo la totale responsabilità di assicurare allo spettatore una situazione comoda e protetta da interferenze acustiche e visive, nel rispetto dello spettacolo e di tutti i lavoratori coinvolti.